LA SECONDA NASCITA

Sciogliere il Trauma: La Rinascita

Nel seminario “Sciogliere il trauma: La Rinascita” ho potuto introdurre le mie conoscenze ed esperienze sulle Costellazioni Familiari, sull’ostetricità e l’accompagnamento in gravidanza nonché sugli insegnamenti appresi da Jirina Prekop sulla ricostruzione positiva della gestazione, dal concepimento fino alla nascita, includendo l’imprinting.

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Lo scopo della seconda nascita non è un ritorno nel trauma, ma una nuova esperienza nel senso di una correzione di ciò che è accaduto.
In questo modo la gravidanza viene ricostruita positivamente dal momento del concepimento, nonché nella fase della gestazione e della nascita. Condizionamenti negativi, dovuti ad una gravidanza problematica, una nascita difficile o un parto traumatico, possono essere rimossi in modo positivo per fare strada libera a una vita serena e gioiosa.

Il metodo si è sviluppato partendo dalla simulazione di una nascita, cambiando eventi traumatici, vissuti dal cliente, in una esperienza nuova durante la ricreazione della sua nascita.
La rappresentante della madre ed il bambino, che sarebbe l’interessato, rimangono in stretto contatto durante tutto il processo. La mamma tiene il bambino pancia contro pancia e appoggiato al suo cuore. Il bambino è coperto totalmente con un lenzuolo rosso che funge da utero.
Oltre al bambino e alla rappresentante della madre serve un rappresentante del padre e una terapeuta come ostetrica, che gestisce il processo, che include la sincronizzazione del respiro e delle contrazioni. Servono alcune persone che formano il canale e accompagnano le doglie, fra le quali un assistente che regge la testa del bambino e un assistente che si occupa di dare sostegno ai piedi.
Fanno parte integrante di questa terapia i dialoghi sulle circostanze della gravidanza, del parto, sul periodo post-partum, sull’accudimento etc., nonché le informazioni su problemi o disturbi sistemici.

Dopo la nascita viene lasciato lo spazio per l’imprinting, “l’inizio dell’amore”, cioè il momento dove si incontrano madre, padre e figlio/a per la prima volta, si innamorano e si rispecchiano l’uno nell’altro.
La prima relazione con nostra madre, con il suo corpo, le sue emozioni, la sua mente e il suo spirito, forma la nostra relazione primaria e insegna a noi come vivere in questo mondo. Le nostre esperienze pre- e perinatali si registrano nelle nostre cellule. Il nascituro è al corrente delle emozioni, dei pensieri e azioni della propria madre e del padre. Il contatto inconscio tra genitori e figlio trasmette al nascituro tutto il mondo della famiglia in modo invisibile. Tutto il percorso della nascita, da ciò che precede il concepimento sino al parto e immediatamente dopo, costituisce la base dell’intera esistenza.
Quando l’accoglienza non avviene nel modo giusto, così come programmato nel neonato, si crea una lacerazione nel rapporto col mondo esterno e con la madre che lascia un vuoto difficile da colmare, prospettando nuove e continue sofferenze.
Le nostre “culture avanzate” si sono costruite sull’allontanamento del neonato dalla madre, subito dopo la nascita. Siamo inesauribilmente alla ricerca di qualche cosa che abbiamo già perso nel primo momento della nostra vita. Nella maggior parte dei nostri ospedali succede questo: il bambino viene, spesso senza ragione, allontanato dalla madre subito dopo il parto e così si crea una ferita originaria nella capacità di amare, di rapportarsi e di essere socievole, all’inizio della vita umana. Nel primo momento successivo al parto viene infusa la nostra strategia di sopravvivenza che ci condiziona tutta la vita.

La storia della nostra famiglia ha un grande influsso sulla nostra vita. Può essere d’aiuto costruire un albero genealogico diventando così consapevoli dei fatti della famiglia, non solo relativamente ai parti.
L’allontanamento temporaneo tra madre e figlio, a causa di permanenza nell’incubatrice, la morte di un gemello nella pancia, complicazioni durante il parto come taglio cesareo o l’uso della ventosa, possono costituire una debolezza non indifferente nella nostra vita e ripetersi, inconsapevolmente, sui nostri figli.

Le nuove ricerche confermano che gli eventi traumatici nella nostra vita hanno origine già nel grembo materno e in seguito sono solo una continua ripetizione di essi. Il feto è ipersensibile e vulnerabile per quanto riguarda le relazioni con l’ambiente. Tutte le emozioni dei genitori hanno un effetto immediato sul nascituro, che solo con l’aiuto interazionale è in grado di risolvere o scaricare tensioni e traumi.
Tramite il metodo della seconda nascita andiamo a trasformare i blocchi emozionali, i traumi e i condizionamenti che derivano dalla vita intrauterina e del parto che hanno condizionato la nostra vita. Andiamo a completare qualche cosa che era rimasta incompleta con il risultato di vivere una vita più autentica.

Nel seminario “Sciogliere il trauma: La Rinascita” ho potuto introdurre le mie conoscenze ed esperienze sulle Costellazioni Familiari, sull’ostetricità e l’accompagnamento in gravidanza nonché sugli insegnamenti appresi da Jirina Prekop sulla ricostruzione positiva della gestazione, dal concepimento fino alla nascita, includendo l’imprinting.

Si è verificato, come ho già accennato nell’introduzione dell’argomento, che un trauma del parto, un fratello non nato, la perdita di un parente durante la gravidanza, problemi in famiglia ovvero preferenze sul sesso del nascituro influenzano la nostra vita più di quanto pensiamo o di quanto siamo consapevoli. Il nascituro sente tutte le tensioni della madre ed è solo capace di liberarsi di esse con l’aiuto interazionale di lei. Trovandosi in uno stato di profonda connessione con la madre egli costruisce la sua strategia di sopravvivenza sulla base del suo vissuto nell’utero e durante la nascita. E’ possibile riagganciare questi eventi di sofferenza trasformandoli in un vissuto positivo che viene ancorato attraverso la PNL (programmazione neurolinguistica) durante uno stato di profondo rilassamento. La persona si libera dal trauma è viene portata verso una vita serena, caratterizzata da una maggiore sicurezza di sé.

Testimonianze dei partecipanti


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“Sento l’unione con gli altri componenti, siamo uniti ormai dalle emozioni provate, commozioni percepite e in qualche caso sentite più profondamente, mi sento arricchita per aver condiviso tante storie personali e per aver simulato e interpretato ruoli di vissuti non miei ma molto personali e coinvolgenti.
Ho interpretato il ruolo di madre per due volte e questo mi ha emozionato molto e il ruolo del nascituro altrettanto forte come sensazioni, poiché il tutto è stato vissuto in positivo, come avrei voluto che fosse stato, come se avessi una nuova possibilità di nascita in un ambiente confortevole, positivo, di accettazione, di riconoscimento, con un forte sentimento di sentirmi desiderata e amata. Nel mio caso la presenza di mio padre, (tramite un rappresentante) e il suo riconoscimento come femmina è stato importante.”

 

“La sensazione dell’abbraccio con mia madre è rimasta con me per giorni e a quella sensazione ora so, che posso sempre ricollegarmi…basta chiudere gli occhi….e sono lì ….ancora e tutte le volte che voglio. Come sai, nella realtà di come è avvenuta la mia nascita quell’abbraccio non c’è mai stato, io sono stata messa nell’incubatrice subito e mia madre non mi ha neanche visto, poi sono rimasta nella mia scatola di vetro per molto tempo ( 5 mesi ). Quel contatto mi è mancato molto ma io non me né rendevo neanche conto perché non ti può mancare qualcosa che non hai mai avuto.
Il corso mi ha fatto consapevolizzare quanto era grande la mia mancanza e ha creato un nuovo file dentro di me al quale posso attingere. Un file contenente una sensazione nuova dentro di me, un abbraccio che si è stampato e che dubito potrà mai andar via. Poi ho anche sentito chiaramente perché sono voluta “uscire prima” del tempo dalla pancia di mia madre, non sopportavo più la pressione della relazione conflittuale di mia madre con mia nonna, questo mi da altri spunti per continuare a lavorare ancora su me stessa.”

 

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“L’emozione che si prova nel momento dello sguardo innocente, ma consapevole, con la rappresentante della madre ed il rappresentante del padre che noi identifichiamo come quelli reali ci fa sentire una immensa gioia, e che cerchiamo ed otteniamo dai rappresentanti dei nostri genitori la risposta a nostri bisogni di adesso, così ci sentiamo appagati. Io vorrei consigliare la rinascita a tante persone.”

Una coppia che ha partecipato insieme: “Abbiamo fatto l’amore la sera stessa ed era bellissimo. Non ci siamo mai sentiti in una maniera così profonda sciolti l’uno nell’altro…”.

Donne che non hanno ancora avuto figli e avevano, durante il seminario, l’occasione di vivere la maternità come rappresentanti di madri, si sono rese conto che proprio a causa di circostanze traumatiche intorno alla nascita si è bloccata in loro la voglia di procreare. Si sentivano meravigliate delle proprie capacità materne e hanno sperimentato la voglia di diventare genitore.

 

“Grazie di cuore per la meravigliosa esperienza! E’ stato molto forte ed emozionante rivivere con il gruppo la nascita e andare ad integrare le parti mancanti o carenti. Ne esco profondamente arricchita, nutrita, più centrata e consapevole. Grazie anche per l’accoglienza, il rispetto, la delicatezza che ci hai dimostrato”.